CONCOREZZO – Il caso Service, di cui si è molto parlato di questi tempi, potrebbe aver raggiunto un punto cruciale. In concomitanza con il primo compleanno della scimmietta, alcune fonti anonime ci hanno recapitato alcune foto che lasciano poco spazio ai dubbi. Attenzione: le immagini potrebbero avere un contenuto non adatto ai minori.
Se le fotografie dovessero rivelarsi veritiere, le speranze di chi riteneva che la mascotte del Saint Louis Service sarebbe un giorno ricomparsa potrebbero, per l’ennesima volta, essere messe a dura prova.
La scimmietta, scomparsa alcuni mesi fa dalle braccia del padre L. S. (del quale non riportiamo il nome per evitare eventuali rappresaglie, ma che sottolineiamo non significare “Louis Service”), è stata avvistata più volte negli ultimi tempi e nei luoghi più disparati. Oltre con il noto terrorista Osama Bin Laden, abbiamo seguito le peripezie di Service assieme ad un astronauta in viaggio sulla luna e appeso al collo di un improbabile Super Mario. I suoi movimenti, difficilmente tracciabili, sono risultati quindi frammentari e senza apparente nesso logico, causando non pochi grattacapi agli inquirenti.
Tuttavia, è di oggi la notizia di un importante ritrovamento in casa palchistica: il padre di Service ce lo ha comunicato in anteprima assoluta tramite una lettera, nella quale, tra l'altro, ricorda il figlio prematuramente scomparso. Sarà un segno? A questo evento seguirà quello da tutti atteso, ovvero il ritorno di Service? Non lo sappiamo, ma ci stringiamo attorno a tutti i cari che la scimmietta ha lasciato senza spiegazioni.
Tuttavia, è di oggi la notizia di un importante ritrovamento in casa palchistica: il padre di Service ce lo ha comunicato in anteprima assoluta tramite una lettera, nella quale, tra l'altro, ricorda il figlio prematuramente scomparso. Sarà un segno? A questo evento seguirà quello da tutti atteso, ovvero il ritorno di Service? Non lo sappiamo, ma ci stringiamo attorno a tutti i cari che la scimmietta ha lasciato senza spiegazioni.
Dovrei scrivere qualcosa sul mio adorato Service. In tanti me l’hanno chiesto. Ma forse è ancora troppo presto. Troppo poco tempo è passato da quando fuggisti, o forse ti rapirono. Non so. Non sono mai riuscito a capirlo. Ma oggi un raggio di sole ha illuminato la triste e cupa Gabbia. Pochi se ne ricordano, ma quando Service, il mio adorato Service, l’unico e solo Service, sparì, con lui scomparve anche uno dei simboli storici del palco. Il segno distintivo di un’intera stirpe di tecnici luci, tramandato per generazioni e generazioni fin dalla notte dei tempi, prima ancora della comparsa dell’uomo sulla terra. Un simbolo mitico, mistico, magico, segno di potere e luminoso (essendo di un tecnico luci) vessillo da innalzare prima e dopo ogni spettacolo. Scomparve con Service, in quel giorno maledetto che le cronache dei palchisti ancora ricordano con orrore. Forse lo portò via Service nella sua fuga, o forse, visto il suo immenso potere, i rapitori decisero di appropriarsene. Ma queste erano solo congetture. Non c’erano prove. Oggi, però, posso affermare con gioia che è tornata: la BANDIERA DELL’IRLANDA è ricomparsa, incredibilmente integra dopo secoli di infruttuose ricerche. Giorni, mesi, anni, passati alla ricerca del Sacro Vessillo, in giro per il mondo ed anche oltre, seguendo arcani indizi e deboli tracce. Anni di angoscia, illuminati da flebili speranze, subito risprofondate nel baratro della disperazione. Anni di ricerche infruttuose, negli angoli sperduti del mondo conosciuto ed anche oltre. Sfidando nemici mortali, sfidando amici che ormai disperavano di ritrovarla. Ma oggi l’attesa è finita. Dopo sfide ai limiti della umana sopportazione posso finalmente dire che il TRICOLORE IRLANDESE è ritornato a casa. Non è stato facile. Solo dopo un combattimento estenuante ho potuto raggiungere l’obiettivo. Solo dopo essere sceso nelle profondità più oscure del tenebroso regno conosciuto ai più come Bar dell’Oratorio, solo dopo essermi piegato alla volontà del Sommo Prefetto, solo dopo aver combattuto contro lattine di Coca Cola impazzite e bottiglie di aranciata rotte, solo dopo immani fatiche che avrebbero sfiancato uomini di tempra ben più dura della mia, il vessillo è apparso. Splendente di luce propria, brillante dei tre sacri colori, provato dalla lunga prigionia nelle segrete del bar, ma ancora vivo e integro. Ed è solo grazie a Service e al suo spirito che mi ha accompagnato nel corso di questa lunga ricerca che posso finalmente affermare con gioia:LA BANDIERA DELL’IRLANDA È TORNATA!
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